<<Che cosa succede quando a un critico gastronomico, carnivoro impenitente, la sorella diventa vegetariana? Succede che, non appena trova interessanti proposte vegetariane nelle sue peregrinazioni nel meglio della ristorazione italiana e estera, le copia e gliele manda: sono i doveri della fratellanza.
E che cosa succede quando una signora diventata vegetariana si ritrova ospite un fratello ghiotto e incontentabile? Succede che si industria con metodo e caparbietà per sviluppare ricette che siano vegetariane ma anche gustose e appaganti: sono i doveri dell'ospitalità.
Dall'incontro di queste due ricerche nasce questo libro scritto dalla sorella vegetariana Cristina Bay, e organizzato e rivisto dal fratello ghiotto Allan Bay.>>
E che cosa succede quando una signora diventata vegetariana si ritrova ospite un fratello ghiotto e incontentabile? Succede che si industria con metodo e caparbietà per sviluppare ricette che siano vegetariane ma anche gustose e appaganti: sono i doveri dell'ospitalità.
Dall'incontro di queste due ricerche nasce questo libro scritto dalla sorella vegetariana Cristina Bay, e organizzato e rivisto dal fratello ghiotto Allan Bay.>>
Leggendo la quarta di copertina non ho resistito alla curiosità ed ho comprato Ricette verdi di Cristina e Allan Bay (edito dal Touring Club Italiano). Mi divertiva l'idea di questo gioco tra fratello e sorella, il desiderio di venirsi incontro nonostante gusti e scelte alimentari così diversi. Mi ha fatto pensare a tutte le volte che vado a cena da mia sorella e lei si ingegna a preparare piatti vegetariani gustosi e nutrizionalmente completi (mi risuona in testa la sua vocina: <<da dove le prendi le proteine?!>>). E ancora penso alla soddisfazione di sentirle dire che le piace il mio ultimo dolce vegano o quel particolare piatto di seitan che ho cucinato.
Rievocazione familiare a parte, l'acquisto prometteva bene: Allan Bay è fuor di dubbio un esperto in materia di buon cibo. E difatti il libro ha pienamente soddisfatto le mie aspettative: un ricco ricettario (500 ricette vegetariane di cui più di 200 vegan) suddiviso in 56 capitoli, ciascuno dedicato ad uno specifico ingrediente. Suddivisione intelligente ed utile, a chi infatti non è mai capitato di avere qualcosa in frigo o in dispensa e non sapere come cucinarlo? L'indice per argomento, oltre all'indice alfabetico ed a quello generale, rende la ricerca della "ricetta perfetta" ancora più semplice.
La breve spiegazione di alcuni termini tecnici e di ingredienti particolari, così come le due sezioni <<tecniche di base>> e <<impasti di base>> a fine libro, lo rendono adatto anche a chi ha poca dimestichezza con i fornelli.
La veste grafica è piacevole: come prevedibile, predomina il verde; mancano però le immagini, a parte una decina di foto al centro del libro.
Come sempre vi lascio alle parole degli autori:
<<(...) Abbiamo elaborato e scelto le ricette in base a questo semplicissimo precetto: la bontà. Quindi le ricette che trovate in questo libro hanno due caratteristiche: non compaiono mai carne e pesce (e nelle vegane neanche latticini e derivati) e sono, a nostro parere, buone. E anche belle, ricche di sapori e di colori. Questa scelta permette anche di rispondere alla domanda: a chi è rivolto il libro? La risposta è: a tutti i ghiottoni. Se ghiottoni vegetariani, troveranno delle ricette che rispettano le loro scelte di vita. Se invece i ghiottoni non sono vegetariani, qui troveranno comunque ricette buone e gustose, tradizionali e non, infedeli e innovative. (...)>>
Rievocazione familiare a parte, l'acquisto prometteva bene: Allan Bay è fuor di dubbio un esperto in materia di buon cibo. E difatti il libro ha pienamente soddisfatto le mie aspettative: un ricco ricettario (500 ricette vegetariane di cui più di 200 vegan) suddiviso in 56 capitoli, ciascuno dedicato ad uno specifico ingrediente. Suddivisione intelligente ed utile, a chi infatti non è mai capitato di avere qualcosa in frigo o in dispensa e non sapere come cucinarlo? L'indice per argomento, oltre all'indice alfabetico ed a quello generale, rende la ricerca della "ricetta perfetta" ancora più semplice.
La breve spiegazione di alcuni termini tecnici e di ingredienti particolari, così come le due sezioni <<tecniche di base>> e <<impasti di base>> a fine libro, lo rendono adatto anche a chi ha poca dimestichezza con i fornelli.
La veste grafica è piacevole: come prevedibile, predomina il verde; mancano però le immagini, a parte una decina di foto al centro del libro.
Come sempre vi lascio alle parole degli autori:
<<(...) Abbiamo elaborato e scelto le ricette in base a questo semplicissimo precetto: la bontà. Quindi le ricette che trovate in questo libro hanno due caratteristiche: non compaiono mai carne e pesce (e nelle vegane neanche latticini e derivati) e sono, a nostro parere, buone. E anche belle, ricche di sapori e di colori. Questa scelta permette anche di rispondere alla domanda: a chi è rivolto il libro? La risposta è: a tutti i ghiottoni. Se ghiottoni vegetariani, troveranno delle ricette che rispettano le loro scelte di vita. Se invece i ghiottoni non sono vegetariani, qui troveranno comunque ricette buone e gustose, tradizionali e non, infedeli e innovative. (...)>>
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