Molte volte mi è capitato di parlare con altri della mia scelta vegetariana. Per alcune persone è ancora una stranezza, altre persone invece hanno mostrato di condividere i molteplici principi (etici, salutistici, ecologici, animalisti e sociali) che animano tale scelta. Il problema per molti che vorrebbero diventare vegetariani è quello di riuscire a coniugare questi principi per così dire "filosofici" con il piacere più terreno della tavola. La cucina vegetariana e vegana è dai più concepita come qualcosa di "diverso" e viene spesso associata al consumo di prodotti esotici, molto lontani dalla nostra cultura gastronomica. Ma in realtà si può essere vegetariani/vegani senza dover necessariamente consumare tofu, shoyu, alghe, ecc (prodotti ottimi ma che non tutti apprezzano); si può essere vegetariani/vegani senza rinunciare alla buona cucina mediterranea. In fondo basta parlare con i nostri nonni per renderci conto che fino al secondo dopoguerra l'alimentazione contadina era prevalentemente vegetariana, basata principalmente sul consumo di ortaggi, legumi e cereali. La carne era un lusso che pochi potevano permettersi ed il suo consumo era limitato ad occasioni particolari. Solo con il <<miracolo>> economico degli anni '60 c'è stata una crescita esponenziale del consumo di carne, considerata un segno di benessere (giusto per avere un'idea del fenomeno ecco alcuni dati significativi: oggi in Italia si mangiano 92 kg di carne pro-capite all’anno, contro i 25 kg del 1982 o addirittura gli 8 kg del 1901).
Il libro protagonista di Letture gustose di questo mese, La cucina vegetariana della tradizione italiana di Linda Zucchi (red edizioni), insegna come avvicinarsi alla cucina vegetariana riscoprendo piatti semplici e gustosi della cucina tradizionale italiana.
Una raccolta di ricette vegetariane suddivise in categorie (salse, pizze e focacce, minestre, primi piatti, secondi e contorni, dolci, conserve e liquori) che attinge dalle varie cucine regionali d'Italia.
Le ricette sono vegetariane ma non sono adatte ai vegani (anche se con un po' di fantasia è possibile veganizzarle); il libro, inoltre, da poco spazio ai legumi, componente proteica importantissima in una dieta vegetariana. Malgrado questi piccoli nei, è un libro interessante ed è consigliabile a chi vuole avvicinarsi alla cucina vegetariana senza rinunciare ai sapori tradizionali.
Il libro protagonista di Letture gustose di questo mese, La cucina vegetariana della tradizione italiana di Linda Zucchi (red edizioni), insegna come avvicinarsi alla cucina vegetariana riscoprendo piatti semplici e gustosi della cucina tradizionale italiana.
Una raccolta di ricette vegetariane suddivise in categorie (salse, pizze e focacce, minestre, primi piatti, secondi e contorni, dolci, conserve e liquori) che attinge dalle varie cucine regionali d'Italia.
Le ricette sono vegetariane ma non sono adatte ai vegani (anche se con un po' di fantasia è possibile veganizzarle); il libro, inoltre, da poco spazio ai legumi, componente proteica importantissima in una dieta vegetariana. Malgrado questi piccoli nei, è un libro interessante ed è consigliabile a chi vuole avvicinarsi alla cucina vegetariana senza rinunciare ai sapori tradizionali.
<< Il piccolo libro che vi presentiamo nasce per accompagnare quanti si sentono invogliati a percorrere questo cammino nuovo e antico insieme, scegliendo di alimentarsi in un modo più vicino alla natura e a tradizioni millenarie, peraltro riscoperto e avallato dalla più moderna ricerca delle scienze della nutrizione.
(...) Abbiamo scoperto poi che i piatti vegetariani non solo sono buonissimi, ma spesso costituiscono il nucleo più tipico, più caratterizzato delle varie cucine regionali italiane.
(...) La cucina vegetariana è un mondo vario, genuino, pieno di sapori e profumi che esprimono tutta la ricchezza del nostro territorio e l'inventiva di una cultura millenaria. Chi lamenta l'omologazione dei cibi, la perdita del gusto, la monotonia alimentare come una conseguenza inevitabile della civiltà moderna, dovrà ricredersi: vale la pena di fare uno sforzo per cambiare strada, provando qualche nuova ricetta, tentando di inserire nella vita di tutti i giorni un tocco di genuina personalità.>>
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